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  • Writer's pictureAthanasia Seimenidou

Scuole chiuse per coronavirus: In cucina con i bambini!

Uno degli effetti collaterali del coronavirus è la scuola chiusa. La chiusura delle scuole comporta sempre problemi alle famiglie. "E ora? Chi mi tiene i bambini? I nonni sono lontani e la babysitter ce la possiamo permettere una volta ogni tanto."

In un modo o nell'altro, e con tanti sacrifici, le famiglie trovano una soluzione. E poi emerge un'altro quesito: "E ora? Cosa facciamo con i bambini tutto il giorno chiusi in casa?", " Come riempire tutto questo tempo e dare sfogo alla loro energia?", " Cosa facciamo fare loro?"


Disegni, costruzioni, puzzle, giochi da tavola, nascondino, i compiti o le letture che mandano le maestre. Ma quando si è soli il tempo non passa mai! Mancano gli amici, manca la maestra, mancano le attività, manca la scuola!


Gli esperti consigliano di coinvolgere i bambini e i ragazzi nelle faccende domestiche. Rifare il letto, sistemare l'armadio, pulire, stendere i panni, stirare o spolverare, sono alcune delle attività quotidiane in casa. Chiedere l'aiuto dei bambini, soprattutto dei più piccoli, li fa sentire utili, importanti e responsabili. È giusto poi che alcune di queste faccende diventino parte della loro quotidianità. Però, io mi chiedo, quanto può essere divertente per un bambino fare tutte queste cose tutti i giorni?


Allora, che dite? Proviamo a cucinare con i nostri bambini?

Coinvolgere i bambini nella preparazione dei pasti quotidiani è un'esperienza che coltiva la loro creatività, insegna loro importanti nozioni di scienze e contribuisce allo sviluppo delle loro condotte alimentari.

Considerando che i bambini imparano attraverso i cinque sensi, la cucina si rivela uno spazio ricco di stimolazioni. Cucinare è un'attività gradita ai bambini attraverso la quale si possono raggiungere obiettivi di diverse aree del curricolo scolastico (matematica, fisica, chimica, lingua, storia).


Cucinando i bambini:

  • Operano con le quantità e le unità di misura (pesano gli ingredienti).

  • Contano (2 tazze di farina).

  • Mescolano, osservano, annusano, toccano e assaggiano ingrendienti valutando le loro proprietà (il burro si scioglie, diventa liquido ma quando si raffredda, si solidifica).

  • Tagliano (una torta a metà, a 8 parti uguali).

  • Leggono e comprendono una ricetta.

  • Seguono i passaggi di una ricetta (processi logico-matemateci: prima, dopo).

  • Imparano a leggere le etichette dei prodotti (data di produzione, data di scadenza, valore energetico).

  • Imparano a rispettare i tempi (frullare per 5 minuti, lasciare riposare per 1 ora, tempo di cottura 45 minuti) ecc.

Rispettando allora la natura dei bambini che imparano facendo, concetti base (come la solidificazione, la fusione, la frazione, la partizione ecc.) vengono concepiti dai bambini più facilmente.


A parte però i benefici didattici intesi come conoscenze legate alle materie scolastiche, cucinare aiuta l'acquisizione di diverse abilità e competenze contribuendo in modo diretto o indiretto alla crescita dei bambini.


Attraverso la cucina i bambini sviluppano abilità come la risoluzione dei problemi (cibo bruciato, traboccamenti, ecc.), la pazienza, la responsabilità, l'uso corretto degli strumenti, il rispetto delle regole di sicurezza e di igiene. Inoltre, vedendo il risultato del loro impegno, si sentono fieri di se stessi, cosa che aumenta la loro autostima.


Oltre a ciò, cucinando i bambini imparano ad apprezzare il cibo fresco e a non sprecare i materiali che usano. Così, crescendo diventeranno consumatori consapevoli che contribuiscono alla riduzione dei rifiuti alimentari.


Infine, cucinare e mangiare tutti insieme è un momento di condivisione e un'altra opportunità per comunicare e relazionarsi come famiglia.

Cucina etnica con i bambini. Perchè no?

"La cucina è un mezzo che può aiutare a capirci", afferma l’antropologo ed etnologo francese Claude Lévi-Strauss.


“Educare i piccoli alla cucina etnica e anche a gusti diversi è importante perché li sottopone a stimoli sempre nuovi e sviluppa lo spirito di adattamento”, conferma la Dottoressa Teresa De Monte, Medico-Chirurgo Pediatra, specialista in Scienza dell'alimentazione.


Viviamo in una società multietnica. In ogni istituzione scolastica ci sono bambini di culture diverse che mangiano cibi sconosciuti ai nativi, differentemente preparati, ma gustosi e salutari. Presentare ai bambini alimenti sconosciuti e parlare delle loro proprietà nutritive, è un mezzo per coltivare un atteggiamento di apertura verso la diversità e verso il mondo che li circonda, un mondo interculturale.


Divertiamoci allora cucinando e con l'aspirapolvere a portata di mano, mi raccomando!


P.S. Chiudendo vorrei dire che questa situazione è un'occasione per insegnare ai nostri bambini a rispettare le autorità. È un'occasione per renderli consapevoli del fatto che il nostro comportamento ha un impatto all'intera comunità e che dobbiamo essere responsabili.

Pensiamo che da questo momento d’ansia collettiva, i nostri bambini possono imparare ad essere forti, a rispettare se stessi e gli altri, ad adattarsi a situazioni insolite e ad apprezzare quello che hanno. Andrà tutto bene!

Vocabolario

Per questa volta mi limito solo a due parole che sento molto spesso in queste ultime settimane: e cioè la parola "bufala" e la parola "quarantena".


Bufala

  • Notizia, affermazione falsa (spec. nel linguaggio giornalistico).

- Ho letto che prendere Tachipirina può tenere il virus alla larga.

- L'ho letto anch'io ma il ministro della Salute conferma che si tratta di una bufala.


  • Femmina del bufalo.

- Mi piace molto la mozzarella di bufala!


  • Produzione o spettacolo scadente, di scarso valore.

- Quel film è una bufala!


Quarantena

  • Periodo di isolamento (originariamente di 40 giorni) al quale vengono sottoposti persone, animali e cose ritenuti portatori di agenti infettivi. La sua durata differisce fra le varie malattie, in rapporto al relativo periodo d’incubazione.

- Tutta l'Italia in quarantena. Conte firma il decreto “io resto a casa”.


  • Digiuno penitenziale che durava quaranta giorni.

 

Fonti:

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